(2024, Francia, Germania, Svezia, Grecia, Estonia, Finlandia, 99')
Sergei e Natalia, con le figlie Katja e Alina, fuggono dal proprio paese, cercando disperatamente un rifugio sicuro dove costruire un nuovo futuro. Quando la loro richiesta d’asilo in Svezia viene respinta, il sogno si infrange e la piccola Katja cade vittima della Sindrome della Rassegnazione, una condizione patologica che colpisce i bambini e gli adolescenti migranti, inducendoli in un sonno incosciente che può durare mesi o addirittura anni. Uno stato di totale isolamento dal mondo esterno che è una forma estrema di difesa contro un dolore psicologico insostenibile. Ma Katja non può dormire per sempre…
Quiet Life segna il ritorno di Alexandros Avranas a Venezia dopo aver conquistato il Leone d’Argento nel 2013 con Miss Violence, che valse peraltro anche la Coppa Volpi a Themis Panou nel ruolo del padre-orco protagonista. Tra le voci più interessanti del cinema greco, dopo Dark Crimes (2016) e Love Me Not (2017), Avranas torna ad esplorare il mondo adolescenziale e le profondità del dolore umano.