(2023, Georgia, USA, 105')
Iran e Israele unite per la prima volta dietro la macchina da presa per la straordinaria ricostruzione di una storia autentica. Una trama tutta al femminile e decisamente forte che, seguendo i ritmi concitati del thriller politico, sferra una serie di emozionanti colpi di scena.
La judoka iraniana Leila e la sua allenatrice Maryam sono in corsa per aggiudicarsi la prima medaglia d’oro dell’Iran ai mondiali di judo, quando interviene il Regime islamico che intima all’atleta di perdere la competizione fingendo un infortunio. In caso contrario sarà condannata per tradimento. La protagonista è catapultata sull’orlo del precipizio, sospesa fra l’ambizione di vincere, mettendo a rischio la propria famiglia e la sua stessa vita, oppure salvarsi piegandosi ai soprusi della dittatura.
Premio Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione nel 2019 con Skin, il regista israeliano Guy Nattiv ha presentato il lungometraggio omonimo a Berlino, a Tribeca e a Toronto, dove ha vinto il Fipresci Critics Prize. Il suo primo film, Strangers, è stato presentato al Sundance e a Tribeca nel 2008, ed è entrato nella shortlist per gli Oscar. The flood, suo secondo lavoro, ha vinto il Generations Prize alla Berlinale nel 2012.
Attrice e regista iraniana rifugiata in Francia dal 2008, Zar Amir Ebrahimi, che interpreta anche uno dei ruoli principali del film, ha vinto il premio come migliore attrice lo scorso anno al Festival di Cannes per Holy Spider di Ali Abbasi ed è protagonista di Shadya della regista Noora Niasari, presentato al Sundance 2023.
Premio Collaterale della 80° Mostra del Cinema di Venezia a Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi