(2024, Spagna, 110')
Il rapporto già teso tra Martha (Swinton) e sua figlia va in frantumi a causa di un malinteso che separerà definitivamente le due donne. Ingrid (Moore), scrittrice di best-seller, è testimone di questa faida familiare così dolorosa. Durante una convivenza in una casa immersa nella natura del New England, la reporter di guerra Martha e l’amica Ingrid ritrovano e rafforzano il loro legame d’amicizia, mentre si fa inevitabile il confronto sui diversi modi delle due donne di approcciarsi alla realtà e di scrivere della crudeltà infinita della guerra, della morte, ma anche dell’amicizia e del piacere sessuale, della necessità di lottare per ciò in cui si crede.
Vincitore di due premi Oscar, nel 2000 con Tutto su mia madre e nel 2003 per la migliore sceneggiatura originale di Parla con lei, Pedro Almodóvar ha fatto il suo debutto a Venezia 45, nel 1988 con quello che fu il suo primo grande successo internazionale, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, che ottenne una candidatura all’Oscar e una carrellata di premi in tutto il mondo. Seguono numerosissimi successi da Il fiore del mio segreto (1995) a Carne tremula (1997), da La mala educación (2004) a La pelle che abito (2011), per arrivare a Dolor y Gloria, presentato a Cannes nel 2019, stesso anno in cui il regista manchego riceve il Leone d’Oro alla Carriera a Lido, dove torna nel 2020 con il corto The Human Voice, già con Tilda Swinton, e con Madres Paralelas nel 2021. The Room Next Door è il primo film di Almodóvar girato interamente in inglese.
Focus sull'attrice americana, protagonista a Venezia 81 con "The room next door"