(2023, Francia, Iran, 85')
Nella Teheran odierna il teatro dove una compagnia sta provando la Lisistrata aristofanea viene sconvolto dal vento di una grande manifestazione popolare e dal parallelo incombere repressivo delle forze antisommossa.
«Nel settembre del 2022 mi sono recato in Iran per lavorare a un altro film e all’improvviso mi sono trovato nel mezzo di una rivolta, di una rivoluzione che era già iniziata prima della tragica morte di Mahsa Jina Amini sotto la custodia della cosiddetta polizia morale. Ad ogni modo, il suo decesso è stato l’inizio di una nuova era nell’attuale storia dell’Iran. È stato un momento storico che molte persone, me compreso, aspettavano da tempo. Molti l’hanno definita la prima rivoluzione femminista della storia moderna. Comunque sia, l’Iran di oggi e la sua giovane generazione sono a un punto di non ritorno». [Ayat Najafi]