(1974, USA, 80')
Con l’uscita de Il Settimo Sigillo (1957) di Bergman, Stephanie Rothman capisce che la sua strada è il cinema e inizia così un percorso di studio nel filmmaking. La regista è nota per i suoi Exploitation Film, genere nel quale si inserisce per errore e necessità: affermerà infatti che da un lato il suo linguaggio non poteva che essere trasgressivo e al femminile, dall’altro, il budget era basso.
Per descrivere e comprendere al meglio questa e le altre pellicole della Rothman conviene rifarsi ad una sua stessa citazione: «Sono stanca del fatto che la tradizione artistica occidentale mostri sempre la donna nuda e l’uomo no. E io non sono qui per mostrare donne vestite e uomini nudi — sarebbe una vendetta piuttosto contorta. Di certo spoglierò gli uomini e penso che questo porterà a un sistema più equilibrato e migliore, perché se un gruppo di persone è presentato come vulnerabile, più debole, in posizione più servile, l’immagine ne sarà sempre distorta».