Con questo documentario la regista apre le porte del suo privato per raccontare la storia del figlio adottivo Vakhim, arrivato dalla Cambogia all’età di quattro anni. A sconvolgere la quotidianità della famiglia sarà una lettera spedita dalla madre naturale del ragazzo, che porterà i genitori a imbarcarsi in un lungo viaggio per ritrovare la donna. Un racconto potente, che affronta il dramma della separazione, dell’identità e della memoria.