Naïve, surrealista, outsider, orientalista… Baya non ha mai in realtà accettato etichette per la sua arte, apprezzata da Picasso e da Breton, da Braque e da DuBuffet. Una biografia difficile la sua, con incontri fortunati e fortuiti come in una favola, da cui scaturisce la costruzione di un personaggio affascinante come una novella Sherazade in un mondo di sole donne, con grandi occhi, reclinate e immerse in giardini psichedelici, in benevolente compagnia di animali fantastici. Nessun uomo in vista in questo paradiso.