Cosa succede quando l’estetica precolombiana incontra uno stile pittorico che si è nutrito dell’estetica di un Joan Miró e di un Paul Klee? Succede che si viene fatalmente a definire, a delineare una poetica ibrida, qui espressa in lavori su tela e in grandi murales dalla sperimentazione fragorosa, in cui figurativo e astratto ingaggiano un vibrante, dialettico scontro/incontro. Una carriera caratterizzata da fasi surrealiste e impressioniste, in cui Mérida si è sempre concentrato sulla materializzazione di un concetto più che sulla rappresentazione di persone o oggetti.