L’artista utilizza tecniche di ricamo messicane precolombiane per stravolgere motivi familiari di opere d’arte occidentali ben note, immaginando un’esistenza al di fuori dei sistemi strutturali di potere. Utilizzando immagini ricorrenti d’amore queer, vegetazione tropicale lussureggiante e flora dai colori vivaci, mixate con i simboli del potere economico – auto, motori e navicelle spaziali –, apre una riflessione critica sul potenziale di un futuro alternativo avulso dal lessico accettato del consumo neocapitalista e in cui il colonialismo sia definitivamente superato.