Attraverso un lavoro di ricerca che usa abilmente media diversi – fotografia, video, installazioni, performances – afferma consapevolmente il potere dell’arte di rileggere e riscrivere il passato per definire un altro futuro possibile. Partendo dai traumi dell’Angola e superando barriere e confini geografici, divulga con ironia i temi dell’identità africana in epoca coloniale e post-coloniale al fine di costruire ponti fra persone e culture diverse e diffondere questioni d’importanza universale con la forza della narrazione fantastica, declinata in forma immaginifica verso un’idea percorribile di inclusione globale.