La ricerca di Lydia Ourahmane spazia dalla spiritualità alla geopolitica, dalla migrazione alla storia del colonialismo. L’artista incorpora video, suono, performance, scultura e installazione, utilizzando spesso una scala grande o monumentale i cui esiti tendono a travalicare gli spazi espositivi. Attingendo a narrazioni ed esperienze personali e collettive con estrema sensibilità emotiva e sguardo critico, Ourahmane si confronta con strutture istituzionali più ampie, come la sorveglianza, la logistica, i processi burocratici, e con i modi in cui queste forze vengono registrate.