Considerato il fondatore della pittura moderna egiziana, si muove da sofisticato rappresentante dell’élite sociale egiziana (la nipote diventerà la Regina Farida). Abbandona la professione di giudice per l’arte, tenendo sempre ben presente al centro dei suoi interessi la cultura del proprio Paese, restituita con una sopraffina padronanza della tecnica appresa da maestri italiani e francesi attraverso opere in cui si susseguono paesaggi naturali, dervisci rotanti, ritratti di notabili egiziani, nudi di donne sensuali.