Mosaici, fotografie e videoinstallazioni costruiscono l’estetica di una situazione di conflitto. L’artista libanese utilizza un approccio deliberatamente poetico per mettere a confronto arte e politica rendendo l’atto performativo una prova tangibile del disastro. Arte concettuale, studi critici e design come componenti imprescindibili del suo tentativo di individuare un lessico che renda possibile un percorso sospeso tra il gestuale, l’estetico e il politico.