Dopo la sottoscrizione del manifesto Viva l’Arte Degenerata! (Il Cairo, 1938) contro l’omonima condanna nazista del Modernismo, un gesto artistico-politico in puro stile surrealista, diverrà con il gruppo egiziano Art et liberté il catalizzatore di uno slancio ribelle e visionario, durato fino alla sua morte, capace di produrre opere visive ma anche filosofia, critica d’arte e importanti traduzioni letterarie in arabo (Camus, Kafka, Rimbaud).