Afferma la libertà di espressione nell’arte e nella vita usando in primis il tessuto, materiale familiare e accessibile alla comunità locale, per comporre sculture morbide e installazioni di diverse dimensioni che mixano pattern e frammenti colorati in antitesi al plasticismo tradizionale. Successivamente si cimenta con i new media, in particolare con la fotografia, il video e la performance. Nei lavori che sortiscono da questo nuovo percorso diventa esplicita la riflessione sull’identità, a partire dalla propria naturalmente, e più nello specifico sulla diversità di genere e sulla condizione della donna in Zimbabwe.