Il collettivo danese descrive i suoi progetti come “strumenti”, ossia dispositivi che invitano le persone a partecipare alla realizzazione e allo sviluppo degli interventi al fine di contribuire a immaginare e a concepire modelli alternativi di creazione delle organizzazioni sociali. Le loro proposte, spesso provocatorie, esplicitano e mettono in discussione le forze economiche, i mezzi di produzione, la fruizione degli spazi pubblici e la loro regolamentazione.