L’ispirazione per Zsófia Keresztes (Budapest, 1985) arriva da Schopenhauer e dal suo Dilemma del porcospino, secondo cui più due esseri viventi si avvicinano tra loro e maggiori sono i rischi che questi esseri si feriscano, fisicamente e non solo. Attraverso la scultura l’artista racconta la vertigine di un’umanità che sceglie di fidarsi e avvicinarsi all’ignoto, anche a rischio di farsi male. Entrare in contatto con culture differenti innesca incertezze che ci fanno sentire vivi, in un raffronto costante tra quello che ci hanno insegnato le esperienze del passato e quello che invece immaginiamo, speriamo o temiamo per il futuro.