Composta da fotografie, sculture e video, l’installazione di Jonathas de Andrade (1982, Maceió, stato di Alagoas, Brasile) ha come presupposto una serie di modi di dire popolari brasiliani aventi per oggetto parti del corpo umano. Fonte di ispirazione sono le fiere scientifiche visitate dall’artista da bambino e, in particolare, l’esperienza ‘dentro’ la bambola Eva, una gigantesca riproduzione in fibra e gommapiuma che, esposta in varie parti del Paese durante gli anni ’80, offriva al pubblico l’occasione di un viaggio immersivo nel corpo umano. L’opera di de Andrade affronta temi riguardanti il mondo del lavoro e l’identità del soggetto contemporaneo, riferiti soprattutto al contesto latinoamericano, con metafore che oscillano tra nostalgia, erotismo e critica storico-politica.