Autoritratti, fotografie e dipinti realizzati tra gli anni ’60 e il 2010 ci raccontano il mondo di Lumturie Blloshmi (Tirana, 1944), scomparsa nel 2020 per complicazioni legate al Covid. Personalità dalla spiccata sensibilità ironica e satirica, l’artista ha saputo prendere ispirazione dalla quotidianità realizzando un corpus di opere visionarie e fantasiose ora disponibile al pubblico della Biennale sotto forma di archivio digitale. Proiettando negli spazi del Padiglione anche uno dei suoi ultimi lavori, un film sperimentale realizzato in collaborazione con un regista messicano, la curatrice Adela Demetja ha voluto così omaggiare a 360 gradi l’artista e il suo sfaccettato universo creativo.