Cinema militante

In un doc di Zippel la memorabile carriera del camaleontico Volonté
di Andrea Zennaro
  • lunedì, 2 settembre 2024

Sono passati trent’anni da quando, durante le riprese del film Lo sguardo di Ulisse di Theo Angelopoulos, il grande Gian Maria Volonté moriva per infarto lasciando dietro di sé un’eredità attoriale senza eguali. Le sue interpretazioni erano una vera e propria trasfigurazione espressiva: sia quando doveva interpretare personaggi di fantasia, sia quando vestiva i panni di figure realmente esistite, egli operava una metamorfosi quasi surreale. A renderlo famoso al pubblico mondiale fu sicuramente il ruolo di Ramón Rojo nei primi due capitoli della Trilogia del dollaro di Sergio Leone, ma già un anno prima, nel 1963, con il film ambientato a Venezia Il terrorista di Gianfranco De Bosio e con il film per la Rai Il taglio del bosco di Vittorio Cottafavi, aveva dato modo di mostrare tutte le sue doti attoriali. Ma è la triade Volonté – Petri – Pirro a creare quell’alchimia esplosiva, predittiva e geniale che, lasciando all’attore la carica recitativa istrionica a briglia sciolta, porterà alla realizzazione di capolavori pluripremiati come A ciascuno il suo, Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La classe operaia va in paradiso e Todo Modo.

Cinema militante, come lo era lo stesso Volonté, ma anche opere che hanno anticipato i tempi: la repressione poliziesca all’alba della strategia della tensione, l’uccisione del capo del grande partito democratico, che Volonté interpreta declinando le fattezze di Aldo Moro, due anni prima del vero rapimento ed assassinio, sono alcune delle preveggenze di questi film. Per assurdo, dieci anni dopo, l’attore rivestirà di nuovo il ruolo del politico democristiano con una recitazione agli antipodi rispetto alla precedente: ne Il caso Moro del 1986, diretto da Giuseppe Ferrara, vengono ricostruiti i 55 giorni del rapimento basandosi sui materiali reperibili all’epoca e Volonté segue lo stile asciutto e realista dell’autore. Dirompenti anche le interpretazioni nei film di Francesco Rosi ad esempio Uomini contro, Il caso Mattei e Lucky Luciano ed in quelli diretti da Giuliano Montaldo come Sacco e Vanzetti e Giordano Bruno.
Come diceva Marina Cicogna, Volonté difficilmente riusciva ad essere un secondo attore, doveva avere ruoli importanti in cui immergersi totalmente per poter rendere al meglio. Il documentario Volonté. L’uomo dai mille volti di Francesco Zippel, già autore di lavori su Leone, Friedkin e Fellini, attraverso varie interviste e filmati inediti, ricostruisce la carriera memorabile di questo genio.

Immagine in evidenza: La classe operaia va in paradiso (1971)
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