SOUNDTRACK_2024_500

Daily #7

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  • martedì, 3 settembre 2024

The Brutalist_La bulimia creativa di Brady Corbet si estende anche alla colonna sonora, che nel suo film assume una connotazione anomala, spiritata, quasi malata. Una colonna sonora che dura quasi quanto tutto il film, che sappiamo tutti essere fuori misura, e che non è affatto elemento connesso alla narrazione ma un corpo estraneo, quasi in opposizione. La sensazione è di stare ad assistere ad un altro film, a cui siano state tolte le immagini, un film esclusivamente sonoro che sfida, provoca, aggredisce quello vero. Che siano standard cantati da Billie Holiday, estratti jazz, oppure la musica originale di Daniel Blumberg, o addirittura pezzi di musica atonale: e questo puzzle di tessere spaiate è ulteriormente arricchito da effetti speciali, che li “impastoiano” con voci lontane, distorte, alterate. È una colonna sonora spettrale abitata dai fantasmi, che sembra abitare la mente di László Tóth.

Phantosmia_In quell’inesauribile regesto della storia e delle mitologie filippine di Lav Diaz, Phantosmia narra la storia del sergente Hilarion Zabala, irriducibile guerriero dell’esercito che comincia ad avvertire cattivi odori di origine psicologica. Nel film, che dura quattro ore, non c’è un secondo di musica, se si eccettua una sgangherata schitarrata fatta dal figlio del protagonista, tuttavia una colonna sonora c’è egualmente. Sono i suoni della foresta pluviale tropicale, quell’infinita eccitazione del bioma che esplode sotto la vegetazione. È un capolavoro di bellezza, di pulizia, di varietà: Cecil Buban è stata la sound register e Corinne de San Jose la sound designer.

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