Artista storicizzata per le sue emblematiche opere composte con oggetti e pezzi di legno di varie forme e di differenti epoche, tutti restituenti le tracce del loro uso (modanature sagomate, gambe di sedie e tavoli, balaustre, colonnine), ritrovati per le strade di Manhattan e accumulati, apparentemente in disordine, entro riquadri sovrapposti e affiancati come quelli di una libreria e dipinti uniformemente di nero (1955-1959), bianco (1959-‘60), oppure oro (1960-‘61). Con questi assemblages ha lavorato sul concetto di memoria sia personale (il nonno e il padre erano commercianti di legnami) sia collettiva (cataloga i relitti di antichi mestieri scartati dalla società del consumo).