Pioniera dell’interazione tra arte, scienza e tecnologia, filosofia orientale e mitologia femminile, negli ultimi sei decenni Liliane Lijn ha prodotto un corpus di opere straordinariamente vario, molte delle quali sono oggi conservate in prestigiose collezioni, tra cui la Tate, il British Museum, il V&A di Londra e il FNAC di Parigi. È stata la prima donna a lavorare con il testo cinetico, esplorando sia la luce che il testo già nel 1962, oltre ad essere stata la prima artista donna ad esporre un’opera che incorporava un motore elettrico. La sua pratica spazia tra i medium più diversi: dalla scultura cinetica al film, passando per il testo, la performance e il collage, con cui restituisce la propria personale visione del mondo in «termini di luce ed energia».