Un dialogo tra la complessità del segno nell’opera di Lucio Fontana, fondatore del movimento spazialista, e la relazione tra spazio e corpo nel lavoro di uno tra i più acclamati e articolati scultori contemporanei, Antony Gormley. La mostra, curata da Luca Massimo Barbero, indaga la straordinaria inventiva e complessità del lavoro dei due artisti ponendo l’accento sull’importanza del rapporto tra la dimensione spazio-temporale e la ricerca sulla tensione segnica, unitamente a una nuova concezione dello spazio, sottolineata magistralmente dall’ambiente disegnato da Carlo Scarpa che la ospita.