Lo studio sudafricano basa la propria pratica sulla ricerca costante di una nuova correlazione tra elementi spaziali, le parole che usiamo per descriverli e l’immagine mentale che proiettiamo su di essi. La ricerca architettonica di Craig McClenaghan ha come fulcro le fluide stratificazioni e gli intrecci che compongono i luoghi africani contemporanei, soffermandosi sui temi dell’origine, dei consolidamenti, della razza e dell’identità. Il disegno, la rappresentazione, la descrizione costituiscono nel loro insieme lo strumento principe di questo viaggio spaziale nella memoria. Memoria che è archivio, promenade nelle stratificazioni, apertura di un altrove già presente.