Le Giornate degli Autori ormai da tantissimi anni offrono al Lido un programma di altissima qualità che si affianca alla line-up della Mostra arricchendola di voci da tutto il mondo. Gaia Furrer, Direttrice artistica delle Giornate, ci racconta l’edizione 2024.
Come avete costruito la vostra selezione quest’anno, quali tematiche emergono e quali geografie?
Di ‘geografie’ effettivamente ne esploriamo davvero molte. Dal Sudan, una realtà poco rappresentata che purtroppo vive una guerra ormai da troppi anni, raccontata nel documentario Soudan, souviens-toi della giornalista franco-algerina Hind Meddeb, alla Mongolia di To Kill a Mongolian Horse della scrittrice e regista Xiaoxuan Jiang, dalle Alpi Svizzere nel thriller Alpha. di Jan-Willem van Ewijk all’Amazzonia di Manas di Marianna Brennand, oltre a Italia, Olanda e Francia… Abbiamo delle geografie estreme che ci guidano lungo un filo logico che non è stato un tema scelto a priori, ma è emerso come una tendenza osservata in quasi tutti i film: al centro ci sono personaggi solo apparentemente fragili, che in realtà si rivelano custodi di una forza meritevole di essere raccontata. Personaggi un po’ folli, un po’ ai margini, ma con un coraggio fortissimo. Si tratta di film che raccontano vicende a volte tragiche, ma lo fanno con leggerezza, portando avanti la voglia di resistere e andare avanti: c’è un personaggio del cortometraggio Kora di Cláudia Varejão che dice: «Per ricominciare, bisogna andare avanti». Credo che a questo proposito sia emblematica anche l’immagine del manifesto di quest’anno, una donna che cammina sul filo, ad altezza vertiginosa, accompagnata dal volo degli aironi. Un filo che sorvola un mondo in cui succede di tutto, un mondo che implode ed esplode, ma che non le impedisce di andare avanti imperterrita per la sua strada.
Dopo la morte della madre, Rein inizia a lavorare come maestro di snowboard in un villaggio alpino. La sua quotidianità viene stravolta dalla visita del padre, l’affascinante Gijs, che flirta con la sua fidanzata Laura… Rein, esasperato, trascina il padre in un’escursio...
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In questo suo primo lungometraggio la sceneggiatrice francese, già assistente alla regia per Jacques Audiard, racconta la storia di Joy, una giovane donna orfana e molto devota il cui orizzonte degli eventi è limitato alla chiesa della piccola e spenta cittadina in cui vive....
Makenya ha tredici anni ed è incinta. Alla gravidanza indesiderata si aggiunge il rischio che la sua famiglia venga improvvisamente trasferita. Nel piccolo villaggio attorniato da una piantagione di canna da zucchero, unica fonte di sostentamento dell’intera comunità, l’...
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Affrontando con delicatezza i temi della guerra e della malattia, il regista Ciro De Caro approda alle Giornate degli Autori 2024 con il suo quarto lungometraggio, ambientato nella solitudine delle notti romane. Anna e Cristi sono due donne estremamente diverse ma accomunate d...
Saina, mandriano di giorno e artista a cavallo di notte, interpreta se stesso in questo spettacolare esordio della giovane regista mongola Xiaoxuan Jiang, che offre al pubblico uno schietto ritratto dell’odierna Mongolia, in bilico tra realtà rurale e capitalismo. Sullo sfo...
Georgina è un’anziana signora transgender che vive ai margini del dipartimento colombiano di La Guajira. Consapevole di non avere molto tempo di fronte a sé, decide di intraprendere un viaggio solitario nel deserto per riunirsi con i suoi fratelli, anch’essi vittime dell...
Lei è costretta ad accettare le relazioni extraconiugali del marito; lui è un convinto sostenitore della “coppia aperta”, almeno fino a quando a tradire non è lei… Tratto dall’omonimo spettacolo di Franca Rame e Dario Fo, il film mette in scena la tragicomica stori...
Già presente alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2022, la regista portoghese torna sul grande schermo con una storia che riflette la sua terra e la sua esperienza di fotografa. Kora racconta le vicende di alcune donne rifugiate che vivono in Portogallo. Attraverso fotografi...
Un’isola paradisiaca circondata di acque cristalline in cui le vite di innumerevoli personaggi si intrecciano sui sentieri dell’esistenza. Ispirandosi liberamente alla Divina Commedia, il documentarista serbo costruisce un personale purgatorio dove i protagonisti, fuggiti...
Per diciassette anni la filmmaker ha registrato la vibrante quotidianità di Peaches, icona queer e regina del punk-electro canadese con cui nel tempo ha stretto una solida amicizia. Dai palchi di tutto il mondo all’intimità dei rapporti familiari, la personalità della per...
Attraverso le vicende di quattro giovani attivisti il film riporta l’attenzione globale sulla silenziosa guerra che sta consumando le terre del Sudan: dai sit-in di fronte all’esercito armato al massacro collettivo del 2019, fino allo scoppio del conflitto, la regista fran...
Cinema al femminile. Alice Rohrwacher Premio alla carriera e Federica Di Giacomo Premio SIAE al talento creativo dopo aver aperto le Giornate con Coppia aperta quasi spalancata. Un bel periodo per il cinema al femminile, italiano e non…
Abbiamo in programma ben 18 registe su 25 film; è sicuramente un anno molto positivo per la presenza femminile. Nel documentario di Federica Di Giacomo le protagoniste sono tre: Federica Di Giacomo alla regia, Chiara Francini come attrice, protagonista e produttrice, e Franca Rame, autrice del testo da cui è tratto il film, che abbiamo celebrato proprio in apertura. Inoltre, c’è il progetto Miu Miu Women’s Tales, che da 12 anni portiamo avanti per celebrare la creatività femminile insieme al nostro partner creativo. Abbiamo poi 5 film in concorso diretti da registe e 6 film su 9 alle Notti Veneziane, la sezione italiana; quasi tutti gli eventi speciali fuori concorso sono firmati da donne. Siamo ancora lontani dalla parità, ma stiamo ricevendo molti più lavori rispetto al solito, e di questo siamo ovviamente molto contenti.
Molti i partner operativi e di contenuto che stanno contribuendo ad allargare i confini delle Giornate. Quali terreni sviluppate attraverso queste sinergie? Anche ‘fisicamente’, occupando luoghi sempre più strategici del Festival…
La collaborazione principale è con Isola Edipo e con la sua direttrice Silvia Jop. Insieme a Isola Edipo abbiamo rilevato la Sala Laguna, il cinema del Lido che era rimasto chiuso per quarant’anni. Nel 2020, nonostante il Covid, abbiamo restituito con grande gioia nostra e spero anche della collettività un cinema al Lido, che è a ingresso gratuito e senza bisogno di accredito. La Sala Laguna, che abbiamo dedicato alla memoria di Valentina Pedicini, regista e documentarista che presentò alle Giornate il suo primo lavoro di finzione, ospita la programmazione delle Notti Veneziane, una sezione non competitiva che calendarizza ogni sera un film italiano. Il programma è molto eclettico; ci sono film sperimentali accanto a film più produttivamente robusti, documentari di archivio, documentari di osservazione, commedie e film serissimi.
Giornate sempre più aperte all’animazione: il film dei fratelli Quay è una vera chicca per intenditori. Come siete entrati in contatto con loro?
Stephen e Timothy Quay hanno realizzato solo tre lungometraggi, ma sono comunque considerati maestri nella storia del cinema, quindi non era affatto scontato che accettassero di partecipare. Con grande umiltà e voglia di mettersi in gioco ci hanno invece regalato questo film onirico e davvero sorprendente, Sanatorium Under the Sign of the Hourglass, tratto da un racconto dell’autore polacco Bruno Schulz, girato a quasi vent’anni di distanza dal loro lavoro precedente. Hanno esercitato una grande influenza su un maestro come Terry Gilliam, e Christopher Nolan ha persino dedicato loro un documentario… Che dire? Un bellissimo regalo per il pubblico della Mostra.
Ci sono novità per il film Antikvariati, bloccato per una questione di copyright di sceneggiatura. Avremo modo di vederlo?
Antikvariati, secondo lavoro della regista georgiana Rusudan Glurjidze, è stato il primo film che abbiamo invitato. Parla di una storia d’amore ambientata nel 2006, quindi nell’anno in cui i russi hanno espulso illegalmente migliaia di georgiani dalla Russia. È un film che ha uno sfondo politico importante e che abbiamo amato per come sa dare risalto a storie personali ed emozionanti nel contesto della tragedia di un popolo. Abbiamo dovuto accogliere insieme alla Biennale un provvedimento che è venuto dal Tribunale di Venezia e che riguardava una questione di diritti sulla sceneggiatura del film. Abbiamo dovuto sospendere le prime due proiezioni per tutelare il più possibile il film e la regista. Per fortuna i nostri avvocati si sono attivati in tempo record per ottenere un nuovo provvedimento del Tribunale a tutela della libertà d’espressione di un’artista e ora siamo in grado di mantenere la terza proiezione, prevista il 6 settembre in Sala Perla alle 11, alla presenza dell’autrice.
Un commento sulla Giuria delle Giornate degli Autori di quest’anno…
È una giuria articolata, composta da dieci giovani professionisti del cinema europeo tra distributori, programmer, selezionatori, critici. Sono guidati dalla regista inglese Joanna Hogg, che ha girato film con Tilda Swinton e realizzato pellicole prodotte da Martin Scorsese. Per noi è un grande onore averla come presidente.