Il titolo/tema dell’edizione 2024 di Isola Edipo, La Libertà è terapeutica, è dedicato al centenario di Franco Basaglia. Titolo tratto dalla scritta che campeggia sulle pareti dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste dagli inizi degli anni ’70. Un’espressione evocativa di un possibile che si è fatto testimonianza viva di un’esperienza tangibile che ha segnato la storia e la cultura politica del nostro Paese, rendendo l’Italia area pilota per l’Organizzazione Mondiale della Sanità in materia di salute mentale. Rivoluzione, quella basagliana, resa possibile dall’intreccio tra competenze diverse, dove il mondo del sociale si è fuso con quello dell’arte. Così Isola Edipo, in occasione di Venezia 81, diventa teatro della medesima coesione tra saperi e sguardi: dal corpo del cinema, strumento visionario di racconto e prolungamento della realtà in un momento in cui la realtà sembra satura, alle trame vitali della musica, capace di intessere connessioni tra prospettive etiche e immaginari poetici, alla letteratura. La visione inclusiva che caratterizza Isola Edipo si concretizza anche nella mostra promossa in collaborazione con Archivio Basaglia e con Il Saggiatore, ospitata nello spazio bianco di Sala Laguna, Morire di classe, di Gianni Berengo Gardin e Carla Cerati, che prende il titolo dal testo simbolo della battaglia di Franco Basaglia per la chiusura dei manicomi. Gli scatti contenuti nel libro sono una testimonianza necessaria per ricordare la rivoluzione dello psichiatra veneziano, di Franca Ongaro Basaglia e di tutte le donne e gli uomini che con loro hanno lottato per scardinare un sistema fondato sull’esclusione. Una svolta epocale di coraggio e umanità che ha portato all’approvazione nel 1978 della legge 180, risoluzione esemplare a livello universale sul terreno dei diritti umani.
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