Le giurie di Venezia 81

Isabelle e gli altri. I giurati di Concorso Venezia 81
di F.D.S.
  • mercoledì, 28 agosto 2024

«La giuria del Concorso ha necessariamente bisogno di personalità forti, credibili e affidabili – dice il direttore Alberto Barbera –, immediatamente riconoscibili non solo dal punto di vista mediatico, ma anche e soprattutto da quello tematico ed espressivo. In questa edizione abbiamo coinvolto soprattutto registi, coordinati da una personalità iconica come Isabelle Huppert, presenza che al Lido siamo stati felicissimi di ospitare in questi anni».

CONCORSO – Venezia 81

Isabelle Huppert, Presidente
Attrice (Francia)

Non è mai stata un’attrice, o semmai lo sarà stata nei primi film. Poi è diventata luce, vento, forza magnetica, densità vibrante che attrae energia dallo schermo e la rimanda indietro al mondo. Gelo e calore, istinto ed esprit geometrique: Isabelle Huppert, l’irresistibile carisma della non-diva

James Gray
Regista e sceneggiatore (USA)

Ha ragione chi lo definisce “il più grande regista d’insuccesso degli USA”. Eppure è un maestro, i suoi film sono tutti bellissimi, esempi di un nuovo classicismo americano, a partire dal primo, Little Odessa del 1994. In ciascuno dei suoi lavori emerge la peculiare capacità di reinterpretare il genere in modo creativo, libero, senza nessuna costrizione convenzionale. E poi dopo Allen è il regista di New York: non è Manhattan che Gray omaggia con la sua camera, ma Brighton Beach, a pochi passi da Coney Island.

Andrew Haig
Regista e sceneggiatore (UK)

Vite che sono insieme da 45 anni in cui all’improvviso cede il collante che le teneva unite; vite che si incrociano per una notte e che disperatamente cercano di trovare una stabilità nella passione. Di questo canta Andrew Haig nei suoi film: l’invenzione dei modi possibili, che stiano nella fantasia più sfrenata oppure nel rispetto della banalità della vita, per trasformare le pulsioni in logos, in speranza di un discorso non interrotto.

Agneszka Holland
Regista, sceneggiatrice e produttrice (Polonia)

Con quel suo interesse poligrafo, molto polacco verrebbe da dire, nei confronti della Storia, declinata come biografia dei grandi artisti europei oppure come affresco entro il quale si agitano le vite degli umani, la Holland ha sempre conservato nel suo percorso artistico lungo oltre 50 anni uno sguardo ironico, quasi sarcastico, strumento per una meditazione complessiva sull’assurdità dell’umano agire.

Kleber Mendonça Filho
Regista, sceneggiatore e programmatore cinematografico (Brasile)

Giornalista e critico cinematografico brasiliano, negli anni 2000 comincia a produrre opere sperimentali. Nel 2002 arriva al successo con il suo primo lungometraggio, Il suono intorno. Nel 2019 esce il suo secondo film, Bacurau.

Abderrahman Sissako
Regista, sceneggiatore e produttore (Mauritania)

Autore di fama internazionale grazie a film attraverso i quali progressivamente è passato da un approccio in cui la storia colonialistica africana era filtrata da una forte propensione alla poesia delle immagini, ad opere più recenti (Timbuktu, 2014) in cui lo sguardo storico sulla presa del potere a Timbuktu da parte di gruppi integralisti islamici si fa duro e intransigente.

Giuseppe Tornatore
Regista e sceneggiatore (Italia)

Artigiano del cinema e al contempo cinefilo vero, attraversa quarant’anni di vita italiana con dei film tutti, o quasi, assai centrati sulla sua Sicilia. Nel 1990 vince l’Oscar per il miglior film straniero con Nuovo Cinema Paradiso e nel 1996 ottiene la nomination con L’uomo delle stelle. Il suo ultimo film, Ennio, è un indimenticabile memoir della vita e delle colonne sonore di Morricone, un capolavoro assoluto di ricerca archivistica e devozione artistica.

Julia von Heinz
Regista e sceneggiatrice (Germania)

Dei numerosi film che ha diretto in Italia se ne sono visti davvero pochi. Si ricorda E domani il mondo intero, in Concorso a Venezia nel 2020, opera incentrata su un gruppo di giovani militanti antifascisti opposti ad un gruppo di nazionalisti di estrema destra.

Zhang Ziyi
Attrice (Cina)

Assurta al successo mondiale con il film di Ang Lee La tigre e il dragone, diviene poi specialista nei ruoli dei blockbuster wuxia con due capolavori di Zhang Yimou, Hero e La foresta dei pugnali volanti. Nel 2021 esordisce alla regia dirigendo uno dei quattro segmenti del film My country, my parents, che in Cina riscuote un grande successo.

 

ORIZZONTI

Debra Granik, Presidente
Regista, sceneggiatrice (USA)

Solo tre film e un documentario nell’esigua filmografia della regista americana. Però sono tutti lavori magnifici, ambientati in un’America lontana dalle grandi città, in lande desolate abitate da gente violenta, orgogliosa, di poche parole. Un gelido inverno, con una giovanissima Jennifer Lawrence, è gemma degna di stare nell’elenco dei film indipendenti americani più belli.

Ali Asgari
Sceneggiatore, regista e produttore (Iran)

Regista iraniano che ha fatto gli studi di cinema al DAMS di Roma. Nei suoi film (Disappereance del 2017, La bambina segreta del 2022, Kafka a Teheran del 2023) rappresenta vite che entrano in conflitto con il sistema istituzionale, giuridico, politico della teocrazia iraniana. I produttori italiani pare si divertano a stravolgere i titoli originali dei suoi film, per cui Versetti terrestri, che è il titolo di una poesia della più celebre poetessa iraniana, Forugh Farrokhzad, diventa, per l’appunto, Kafka a Teheran.

Soudade Kaadan
Regista e sceneggiatrice (Siria)

Residente a Londra, nel 2018 vince il Leone del Futuro con il film Il giorno che ho perso la mia ombra; il suo secondo lavoro, Il buco nel cielo del 2022, è stato anch’esso presentato a Venezia. Entrambi i film raccontano storie di disperata follia nella Damasco devastata dalle bombe.

Christos Nikou
Regista, sceneggiatore e produttore (Grecia)

Lanthimos, Avranas, Makridis e anche Nikou, sì. Il cinema greco sta molto bene, è la Grecia magari che sta un po’ messa male. Come poche altre cinematografie al mondo, quella greca riflette sull’asfissia etica e sentimentale che si annida dentro le abitazioni degli uomini, quel malessere generale che produce orrore silenzioso, memoria perduta, abissi tra generazioni. Nikou è il regista di Apples, presentato alla Mostra nel 2020.

Tuva Novotny
Attrice e regista (Svezia)

Attrice e regista svedese, purtroppo della sua lunga filmografia solo pochi titoli sono stati distribuiti in Italia (Jalla! Jalla!, Borg/McEnroe, Annientamento e purtroppo, ma certo non per colpa della sua recitazione, Mangia prega ama).

Gabor Reisz
Regista (Ungheria)

Altro giovane regista di talento presente in questa bella giuria. Ungherese, con Una spiegazione per tutto ha vinto Orizzonti 2023. È la storia di un esame di maturità di un giovane che diviene una sorta di trincea, di conflitto tra i conservatori seguaci di Orbàn e i progressisti che lo contestano.

Valia Santella
Sceneggiatrice e regista (Italia)

Nasce in teatro come assistente e aiuto alla regia, poi passa alla regia di corti e di un lungometraggio, Te lo leggo negli occhi con la Sandrelli, per stabilizzarsi infine nella sceneggiatura. In questo direzione inanella una serie di lavori di buona ed ottima fattura (Miele ed Euforia per la regia di Valeria Golino, Napoli velata di Ferzan Özpetek, Il traditore di Marco Bellocchio).

 

VENEZIA OPERA PRIMA LUIGI DE LAURENTIIS

Gianni Canova, Presidente
Critico cinematografico (Italia)

La figura di Gianni Canova esprime al meglio l’ardua traiettoria che, partendo da una passione totalizzante per il cinema, riesce talvolta a realizzare – attraverso opportunità prese al volo, azzardi rischiosi, visione manageriale del mondo – una vera e propria avventura professionale dai molteplici interessi e da alcune cadute. Avendo sempre il cinema come patrimonio culturale, ma affrontandolo nella affascinante versatilità delle sue numerose declinazioni, Gianni Canova ha fondato riviste, curato mostre, insegnato cinema, scritto libri, presentato film in tv. Da ultimo, nel 2018, è stato nominato rettore dello IULM a Milano, primo docente di cinema a diventare rettore universitario.

Ricky D’Ambrose
Sceneggiatore e regista (USA)

Giovane regista indipendente americano, il suo secondo film, The Cathedral, prodotto da Biennale College Cinema, racconta attraverso l’album di famiglia vent’anni di vita del giovane Jesse. Cartoline, fotografie, lettere, ricordi: è la storia raccontata attraverso le memorie familiari, come fa Annie Ernaux coi suoi libri, come ha fatto Catarina Vasconcelos col suo film La metamorfosi degli uccelli.

Bárbara Paz
Regista, artista visiva, attrice e produttrice (Brasile)

Attrice, produttrice, regista brasiliana. Il suo doc Babenco, tell me when I die, focalizzato sull’ultimo periodo di vita del marito, il regista Hector Babenco, è stato premiato alla Mostra del Cinema nel 2019. Artista talentuosa e multidisciplinare, ha vinto la prima edizione del reality show carioca Casa das artistas.

Taylor Russell
Attrice e regista (Canada)

Anche l’attrice canadese è stata iniziata al successo al Lido, vincendo la Coppa Mastroianni grazie alla sua interpretazione nel film di Guadagnino Bones and All. Ma prima aveva recitato una parte in Waves – Le onde della vita di Trey Edward Shults, che inspiegabilmente mi ostino a ritenere un capolavoro.

Jacob Wong
Curatore di festival e direttore di mercati cinematografici (Cina)

Grande conoscitore del cinema del Far East. Ha co-prodotto lavori di grandissimi registi come Jia Zhangke, Tsai Ming Liang, Mohammad Makhmalbaf, ed è delegato della Berlinale per il cinema cinese.

Immagine in evidenza: Isabelle Huppert, Venezia 81 © Andrea Avezzù, La Biennale di Venezia
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