Beetlejuice Beetlejuice: la musica da film di Danny Elfman è una interminabile esplorazione del gotico in musica. Figura assolutamente insolita nell’ambito della comunità dei compositori per il cinema, di norma abitata da musicisti di precoci talenti musicali e solidissima preparazione maturata nei Conservatori o scuole di musica, Elfman, oggi 71enne, è invece un autodidatta che scopre parecchio tardi la passione per la musica, e fa la sua gavetta con un gruppo di pop-rock, gli Oingo Boingo. Finché nel 1985 gli vengono commissionate le musiche per il primo film di Tim Burton, Pee-wee’s Big Adventure. Da lì nasce un ferreo sodalizio che porterà Elfman ad essere il compositore delle musiche per 17 dei 20 film diretti da Burton. Ma da lì nasce anche un marchio specifico, uno stile unico ed esclusivo nell’ambito degli score cinematografici: perché la musica di Elfman la si riconosce subito, per le sue atmosfere misteriose, continuamente mobili e sdrucciolevoli. Una musica instabile, che oscilla tra il circense e lo stralunato, essenza dell’animo dark-gothic, e che fa la gioia dei musicologici e dei teorici della musica per la sua intima raffinatezza e complessità di scrittura. È con il Beetlejuice del 1988 che la musica di Elfman conosce una risonanza mondiale, basta ascoltare il tema principale, con quell’introduzione un po’ spettrale che cita Banana boat, la famosa canzone di Harry Belafonte, per poi planare in un tempo velocissimo ove archi e fiati danno vita a brevissime frasi musicali che s’incastrano freneticamente tra loro. A dirigere l’orchestra per registrare la musica era stato chiamato il grande Lionel Newman, padre-padrone della musica della 20th Century Fox, con 11 nominations agli Oscar. Durante le prove, Newman continuava a prendere delle scelte sul modo di interpretare la partitura nettamente contrarie alle reali intenzioni di Elfman, e si rivolgeva ad Elfman con modi alquanto sprezzanti, il suo intercalare preferito era «Scusa Beethoven, sto cercando di lavorare». Il giorno dopo Newman era stato sostituito da un altro direttore. A distanza di 36 anni, la musica per il nuovo Beetlejuice Beetlejuice è ancora leggera e fantasiosa, anche se non è più quel rutilante mix di temi tutti strepitosi e stranianti. Il tema iniziale ricalca il tema del film di 36 anni fa, ma lo fa con un’ironia, una sottile capacità di mimesi umoristica che crediamo sia il risultato dell’età del compositore. Tra le canzoni famose riprese nel film, ci ricordiamo come momento più trascinante la Tragedy dei Bee Gees utilizzata nella bellissima scena della ricomposizione anatomica di Monica Bellucci.
La famiglia Deetz torna nella casa di Winter River, teatro del primo capitolo della storia, datato 1988. Lydia è diventata mamma ed è alle prese con l’adolescenza problematica della figlia Astrid. Quando la ragazza scopre il famigerato modellino della città in soffitta in...