Guadagnino, tra i produttori del film con Frenesy, lo definisce “genialoide”. Giovanni Tortorici fa il suo esordio in Orizzonti con la sua opera prima, Diciannove.
Il film è un coming of age autobiografico che analizza la vita di Leonardo e il suo essere studente. Quanto c’è di Leonardo in Giovanni Tortorici?
C’è molto di esperienze e stramberie che ho vissuto come studente fuori Sede. A diciannove anni avevo molti problemi, ma questo è un elemento che accomuna molti ragazzi di quell’età e l’umanità di tutte le età.
Film autobiografico e generazionale. Un ragazzo diciannovenne di Palermo, trasferitosi a Londra per studiare economia, decide di tornare indietro per iniziare un nuovo percorso di studi a Siena, iscrivendosi alla Facoltà di Lettere. Un viaggio di ritorno al contempo introspet...
Nel passato ha aiutato nella produzione di alcuni film di Luca Guadagnino e lui adesso produce il suo film. C’è una connessione estetica oltre che produttiva?
Ammiro molto e imparo dall’estetica di Guadagnino, ma siamo molto diversi.
Le riprese del film sono state per la maggior parte svolte per strade e appartamenti privati a Siena e non in un set artificiale. Cosa l’ha spinta a prendere questa decisione?
Perché cercavo l’autenticità e il film per me era improntato essenzialmente su questo e i posti che conoscevo molto bene. Per esempio, l’appartamento dove alloggia Leonardo con le due coinquiline a Siena è lo stesso in cui ho vissuto io a Siena da studente.