Alessandro Russo, che conserva il saldo legame con la tradizione della pittura del passato in una perfetta unione di antico e moderno, è il poeta che racconta una storia che non c’è più ma che continua a vivere nelle inquadrature prorompenti dei suoi paesaggi. La ricerca del fotografo offre un viaggio sospeso tra luoghi prossimi tanto affollati quanto solitari e destinazioni lontane e deserte, in cui l’umanità si nasconde nei resti di un’architettura postindustriale.