L’immagine della città più fotografata al mondo, stremata dalla sovrapposizione di romanticismi e mitologie, riappare attraverso l’obiettivo di Andrea Avezzù nella sua potente e inarrivabile iconicità. Sono scatti che superano ogni forma di banalizzazione, ripulendo Venezia dal tragico logorio del turismo di massa riportandola a una dimensione virginale, un’età dell’oro che appartiene all’anima più antica e autentica della città. Avezzù moltiplica gli spazi, scompone e sovrappone le architetture, scopre registri di colore archetipali, sfida apertamente ogni riferimento olografico o didascalico.