Piccola ma preziosa ricognizione della pittura di Bice Lazzari (Venezia, 1900-Roma, 1981) nel periodo di passaggio dall’Informale al Minimalismo astratto fra la metà degli anni ‘60 e la fine degli anni ‘70. Il segno, ripetuto ossessivamente e ritmicamente sulla tela monocroma e sulla griglia compositiva, pur nella sua scarna semplicità geometrica conserva un afflato lirico unico e originale. Queste opere della maturità sono perfetti equilibri formali in cui il segno scandisce ritmicamente il campo della tela imprigionando l’occhio dello spettatore nella relazione fra spazio, tempo e misura.