CARLA ACCARDI. GLI ANNI SETTANTA: I LENZUOLI

28 Aprile 2023

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29 Ottobre 2023

«La mia pittura non può arrestarsi su un problema, porlo e definirlo una volta per tutte. Mi piace ruotare attorno a questo problema, vederne le diverse, possibili soluzioni, essere coerente e, al tempo stesso, in grado di cambiare». Così Carla Accardi (Trapani, 1924–Roma, 2014) descrive il suo fare pittorico, grazie al quale è divenuta una delle figure più significative dell’arte italiana e internazionale del XX secolo. Nel secondo dopoguerra, infatti, Accardi ha contribuito all’affermazione dell’arte non figurativa in Italia fondando, unica donna insieme ad Antonio Sanfilippo, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Achille Perilli, Giulio Turcato, il Gruppo Forma 1 (1947). Il suo linguaggio fatto di segni e giustapposizioni cromatiche ha intercettato in un processo continuo di sperimentazione tutti i fermenti artistici, sociali e politici – con Carla Lonzi ed Elvira Banotti nel 1970 è stata tra le fondatrici di Rivolta Femminile – della seconda metà del Novecento, approdando al nuovo millennio con la stessa forza espressiva. «Un dipinto deve dirti quello che vuole dirti in brevissimo tempo e deve riuscirci attraverso una sensazione. Questa sensazione, a parer mio, è legata all’idea di un piacere dell’occhio» (Carla Accardi). Pur avendo vissuto a Roma, ha stabilito nel corso della propria esistenza un legame costante e speciale con Venezia. Il suo lavoro fu protagonista di diverse Biennali: esordì nel 1948, facendovi ritorno nel 1964, 1976, 1988, 1993, per poi essere nuovamente protagonista nel 2022, fortemente voluta da Cecilia Alemani. Per questo legame, a cento anni dalla sua nascita, il Museo Correr ha voluto rendere omaggio alla sua arte con un’installazione che accoglie una ristretta ma significativa selezione di opere, raramente visibili, curata da Pier Paolo Pancotto.

 

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