Le immagini prodotte dal cinema, dalla televisione e dalla pubblicità, gli oggetti commerciali di una società consumistica e i nuovi idoli creati dai mass media e dai social diventano i protagonisti di una nuova espressione figurativa che parte dalla pop art ‘storica’ per arrivare a un contemporaneo ugualmente pop, coloratissimo e iperrealista, che concilia la realtà effimera, l’immagine, con il linguaggio dell’arte e le sue forme di espressione più avanzate. Ne sono due esempi esclusivi, dagli esiti profondamente diversi, le sculture di Carole Feuerman e quelle di Richard Orlinski.