Georg Baselitz (Kamenz, Germania, 1938) rende omaggio a Venezia e alla sua arte da una parte evidenziando, stabilendo una continuità storica, dall’altra segnalando una rottura, uno scarto deciso tra la celebrata ritrattistica rinascimentale e i suoi equivalenti contemporanei. Il titolo della mostra e le dodici tele realizzate per la Sala del Portego fanno riferimento all’enigmatico ritratto del Cardinale Filippo Archinto che Tiziano realizzò nel 1558. Introducendo la sensibilità dei Maestri antichi in un contesto contemporaneo, i dipinti di Baselitz confermano l’interesse per le tecniche di incisione e per il tema della mortalità umana.