Lavorando con arazzi, film e sculture, Alberta Whittle crea un ambiente immersivo che invita a rallentare e, attingendo alla sua doppia anima barbadiana e scozzese, a esplorare temi provocatori, dalla sostenibilità, alla decolonizzazione, alla brutalità della polizia. Attraverso un collage di immagini, materiali e forme, l’installazione restituisce l’impegno semantico dell’artista nell’analizzare criticità storiche e contemporanee insieme delle nostre società quali il razzismo, il colonialismo, la migrazione, individuando nell’auto-compassione e nella cura collettiva le disposizioni, i metodi chiave per combattere l’“anti-nero”.