Performance, design, moda e sessualità sui generis abitano gli “spazi del desiderio” concepiti da Knebl e Scheirl, senza che tra i diversi ambiti si instaurino gerarchie di sorta. Il visitatore entra nelle scenografie concepite dal duo austriaco diventandone attore attivo, mentre viene invitato a lasciare ogni pensiero convenzionale fuori dall’ingresso. Il portico, che allo stesso tempo collega e separa gli spazi simmetrici del Padiglione, mette in relazione due visioni contrapposte, alimentando una comunicazione bidirezionale di linguaggi specifici e insieme universali, in un dialogo che invita l’intero pubblico della Biennale ad esprimersi.