La quattro opere del progetto messicano guardano al colonialismo come ad una barriera da scardinare, avanzando l’ipotesi di un futuro libero dai meccanismi oppressivi che ancora oggi obbligano una parte della popolazione mondiale a condurre un’esistenza al limite della definizione di “umano”. Installazioni video, danze meccatroniche e installazioni tessili coniugano arte e antropologia per interrogarsi sulle derive contemporanee delle forme di violenza innescate dal capitalismo.