Il presente contraddittorio e inquieto che stiamo vivendo è restituito nel Padiglione da una dicotomia tra gatti e topi, protagonisti di una lotta che li vede contrapposti ad un governo centrale umano e antropocentrico irrispettoso della natura e dei loro bisogni. Palline da ping pong come teste e colorati vestiti di carta crespa animano questo moderno teatro dei burattini, in cui i fili che governano pensieri e movimenti sono invisibili, ma robusti e implacabili. Grazie a una poetica ricca di riferimenti narrativi e autobiografici, Füsun Onur (1938) si conferma un’artista visionaria e una vera pioniera del panorama contemporaneo turco ed internazionale.