L’esposizione è permeata dall’idea che un Paese possa somigliare per molti aspetti ad un corpo umano, capace di superare le avversità attraverso l’adattamento fisico e mentale in nome della resilienza; un corpo che regola il proprio comportamento attraverso l’arte, intesa come disciplina che ci guida nel concreto della vita quotidiana. Attraverso le tre opere in mostra (La casa de Palmira, Dislexia e Sucesos de abril) gli artisti coinvolti riflettono sul modo in cui i cambiamenti sociali investono il Paese-corpo, sempre più afflitto dalla minaccia della perdita di valori e di coscienza storica, oltre che di indipendenza e autodeterminazione.