Partendo dall’inventario delle specie endemiche e autoctone custodito nella banca dei semi nella città di Vicuña, il progetto cileno propone di guardare al futuro in un’ottica di ‘riparazione ecologica’ dei danni inferti alla natura dall’uomo. L’impianto espositivo è costituito da 250 sfere piene di semi – per lo più con capacità di germinazione bassa o nulla – che raccontano storie di speranza e di cura. Questi semi vengono ora utilizzati dagli architetti cileni per affrontare le principali sfide architettoniche e urbane del futuro. In particolare si stanno utilizzando specie che colonizzano suoli altamente degradati o che ripristinano ecosistemi danneggiati da disastri naturali e paesaggi devastati da incendi antropogenici.