20 aprile 2024 - 24 novembre 2024
Ispirandosi a Zobeide, una delle città invisibili di Italo Calvino, Wong Weng Cheong esplora l’impatto storico del desiderio materialistico nel contesto della colonizzazione e della globalizzazione. Una serie di installazioni e stampe digitali di grandi dimensioni ricostruiscono un paesaggio urbano-pastorale abitato da erbivori mutanti con zampe innaturalmente allungate. La netta contrapposizione tra civiltà e mutazione riflette un’ansia apocalittica universale, spingendo a contemplare l’intricata relazione tra l’umanità e il suo ambiente.