Il primo lungometraggio della regista svizzera Marie-Elsa Sgualdo, già premiata in diversi festival per i suoi cortometraggi, è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e ha come protagonista una ragazzina di quindici anni rimasta incinta a seguito di uno stupro. Emma deve confrontarsi con gli sguardi sprezzanti degli abitanti del suo villaggio, una comunità rurale protestante pronta a giudicarla. Si ritrova così improvvisamente donna, costretta a trasformare il proprio trauma in una forza emancipatrice.