(2023, Italia, Lituania, 101')
«Quando vedo Roma vedo mia madre. È così da quando lei è morta». Sono trascorsi venticinque anni da quando Teresa si è suicidata nel Tevere. Da allora Virginia Eleuteri Serpieri, sua figlia, la cerca nel buio della notte, ricostruendo traiettorie senza tempo nel cuore della città, del suo fiume e delle sue acque. Roma si trasfigura in AMOR, il “pianeta della cura”, che accoglie Teresa in una dimensione magica dove il passato, il presente e il futuro si mescolano in un affresco di dolente incanto. La Roma del fiume e dell’acqua si intreccia con quella dei labirinti della mente, delle profondità dei legami tessuti dall’arte e da tutto ciò che non può morire. «Guardiamo le immagini ma anche loro ci ri-guardano – dice la regista – e ciò che ci spinge a fare film è il cercare di rimettere insieme i pezzi e dare un senso alle nostre gioie e ai nostri dolori più intimi».
Regista, scrittrice e artista italiana, dopo il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia in tecnica del suono e la Laurea in Lettere alla Sapienza, si dedica all’arte delle immagini e dei suoni esplorando diversi linguaggi e supporti, dall’uso della pellicola super8 alla computer grafica. I suoi film sono stati selezionati in diversi festival, tra Roma e Seoul, e proiettati in musei come il MAXXI, il MACRO, il MAMbo. Nel 2015 gira il documentario My Sister Is a Painter, che vince il premio Casa Rossa Art Doc alla 33° edizione del Bellaria Film Festival.