(1962, Italia, 110')
Nel ’62 in tre film (gli altri due sono Diciottenni al sole e Il sorpasso), Catherine Spaak scolpisce l’immagine che le rimarrà sempre impressa addosso, quella dell’adolescente irrequieta oggetto del desiderio dell’Italia del boom. Salce dirige un film in cui la leggerezza dell’inizio (l’impatto generazionale che vede l’industriale di laminati plastici Ugo Tognazzi – magnifica prova – prima travolto, poi progressivamente irretito e sedotto da un manipolo di ragazzi esponenti della gioventù bruciata dei tempi) si trasforma in una malinconica riflessione sull’amore impossibile.