(1974, Francia, 124')
Quotidiane esistenze che attraversano l’estate, un binomio di cui il cinema francese è maestro. Al suo secondo lungometraggio Jean Eustache indaga sul confine tra infanzia ed adolescenza attraverso gli occhi di Daniel, che lascia il paese dove vive con la nonna per raggiungere la madre a Narbonne. Infinite strade percorse da ragazzi in moto e in bici, cieli fracassati dal frinire dei grilli, campagne e paesi immersi nella canicola. Il tutto catalizzato dalla magica fotografia di Nestor Almendros.