(2022, Francia, 104')
Ispirato alla storia personale della regista, il film racconta di Rachel, un’insegnante che ama la sua vita, i suoi studenti, i suoi amici, le sue lezioni di chitarra. Quando si innamora di Ali, si affeziona subito a Leila, sua figlia di quattro anni. Rachel le sta vicino, si prende cura di lei, la ama con una madre… ma non lo è. Questo rapporto di forte affetto reciproco risveglia nella donna il desiderio di avere una famiglia propria, ma la percezione del tempo che scorre si insinua sempre di più nei suoi pensieri, portandola ad interrogarsi sulle scelte fatte e sulla possibilità di realizzare o meno i propri desideri.
Presente a Venezia nel 2016 Fuori Concorso con Planetarium, l’anno successivo la regista, sceneggiatrice e attrice parigina Rebecca Zlotowski è invitata a far parte della giuria di Orizzonti presieduta da Gianni Amelio. Il suo primo lungometraggio, Belle épine del 2010, è incluso nella Semaine de la Critique a Cannes e ottiene diversi riconoscimenti, con la protagonista Léa Seydoux alla ricerca della propria libertà in un’interpretazione accolta con grande favore da critica e pubblico.