(2023, UK, 141')
Tratto dall’omonimo romanzo di Alasdair Gray del 1992, il nuovo irriverente lavoro di Yorgos Lanthimos rivisita con una creatività sorprendente i canoni tipici del cinema gotico, avvalendosi di un cast di altissimo livello. Quando la figlia Bella si uccide per sfuggire alle violenze del marito, il dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe), scienziato tanto brillante quanto anticonformista, decide di riportarla in vita, trasformandola in una sorta di donna-Frankenstein, interpretata da una incontenibile Emma Stone. Desiderosa di conoscere il mondo e spinta da un insaziabile appetito sessuale, Bella fugge con un avvocato elegante e dissoluto in una vorticosa avventura attraverso i continenti. Spigliata, lunatica e assolutamente libera dai pregiudizi del suo tempo, la ragazza decide di lottare per difendere l’uguaglianza e la libertà. Il film è stato caratterizzato da un grosso successo di pubblico e critica, vincendo il Leone d’Oro come miglior film a Venezia e trionfando nella stessa categoria anche ai Golden Globes, occasione in cui la protagonista Emma Stone è stata premiata come miglior attrice
Tra i massimi esponenti del cinema greco, dotato di una creatività visionaria e assolutamente innovativa, Yorgos Lanthimos ha iniziato con spot televisivi, video musicali e cortometraggi. Esordisce al lungometraggio nel 2001 con O kalyteros mou filos, di cui condivide la regia col suo mentore Lakis Lazopoulos.
Nel 2005 presenta il film sperimentale Kinetta al Toronto International Film Festival. Sale alla ribalta internazionale nel 2009 col suo terzo lungometraggio, Dogtooth, che trionfa nella sezione Un Certain Regard a Cannes e ottiene una candidatura agli Oscar come miglior film straniero.
Fa il suo debutto a Venezia nel 2011 con Alps, premio Osella per la sceneggiatura, per poi tornare nel 2013 con il corto Necktie e nel 2018 con The Favourite, che gli vale il Gran Premio della Giuria, oltre a dieci candidature agli Oscar 2019, inclusa quella per la miglior attrice non protagonista per Emma Stone. The Lobster, con Colin Farrell, ottiene il Premio della giuria a Cannes e una candidatura per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar 2017. Lo stesso anno torna a dirigere Farrell ne Il sacrificio del cervo sacro, che vince il premio per la miglior sceneggiatura a Cannes.