(2022, Algeria, Francia, Arabia Saudita, Qatar, Taiwan, 110')
Quando nel 1516 il pirata Aroudj Barbarossa libera Algeri dalla tirannia degli spagnoli e assume il potere nel regno, l’unica a tenergli testa è la Regina Zaphira. Tra finzione e storia, l’epico e il celato, le vicende della città sono affrontate da un punto di vista mai abbastanza rappresentato, quello di una donna al potere. Le gesta della Regina esplicitano il suo travaglio personale nella lotta politica per il bene di Algeri, in un resoconto drammatico dai costumi impeccabili.
L’attrice, sceneggiatrice e regista algerina (1988) ha lavorato con importanti registi medio orientali, tra cui Merzak Allouache e Georges Hachem. Vince il Best Arab Actress Award con il film The Repentant (2012), mentre nel 2011 ha fondato una casa di produzione, Taj Intaj, con lo scopo di promuovere giovani talenti algerini.
Regista franco-algerino (1982), ha studiato teoria del cinema alla Sorbona di Parigi. Cameraman autodidatta, dopo il documentario Fidaï, che gli ha portato diverse candidature, tra cui quella al Nuremberg International Human Rights Film Festival, ha diretto il corto Kindil El Bah, prodotto da Taj Intaj e proiettato alla Cannes Directors’ Fortnight del 2016.